CAPITOLO XIII La catastrofe La disfatta, dietro la guardia, fu tremenda. L’esercito ripiegò bruscamente da tutte le parti ad un tempo, da Hougomont, dalla Haie-Sainte, da Papelotte e da Plancenoit. Il grido: Tradimento! fu seguito dal grido: Si salvi chi può! Lo sbandarsi d’un esercito è simile al disgelo: tutto s’inflette, si fende, scricchiola, galleggia, rotola, s’urta, s’affretta, precipita; è una disgregazione incredibile. Ney, fattosi prestare un cavallo, vi balza sopra e, senza cappello, senza cravatta, senza spada si mette di traverso sulla strada di Bruxelles, fermando contemporaneamente inglesi e francesi; tenta di trattenere l’esercito, lo chiama e l’insulta e sembra s’aggrappi alla disfatta. Ma viene lasciato indietro; i soldati lo fuggono, gridando: Viva il maresciallo Ne