CAPITOLO XIV L’ultimo quadrato Alcuni quadrati della guardia, immobili nell’impetuosa corrente della disfatta, come le rocce nell’acqua che scorre, resistettero fino a notte. Scendeva la notte e, con lei, la morte; essi attesero la duplice ombra e, incrollabili, se ne lasciarono ravvolgere: ciascun reggimento, isolato dagli altri, rotto da ogni parte, periva per conto proprio. Per quest’azione estrema, alcuni avevan preso posizione sulle alture di Rossomme, altri nella pianura di Mont-Saint-Jean e colà, abbandonati, vinti e terribili, quei sinistri quadrati finivano in una grandiosa agonia. Ulma, Wagram, Jena e Friedland morivano con essi. Al crepuscolo, verso le nove di sera, sul limite inferiore della spianata di Mont-Saint-Jean, ne rimaneva uno. In quella valletta funesta, ai piedi