CAPITOLO II Nido per gufo e capinera Jean Valjean si fermò proprio davanti a quella catapecchia Gorbeau. Come gli uccelli rapaci, aveva scelto il posto più deserto per farvi il nido. Si frugò nel panciotto e ne levò una specie di chiave; aperse la porta, entrò, poi la richiuse con cura, e salì la scala, sempre portando Cosette. In cima alla scala, levò di tasca un’altra chiave, colla quale aperse un’altra porta. La camera in cui entrò, e che richiuse subito, era una specie di stamberga piuttosto grande, ammobiliata con un materasso posato in terra, una tavola e qualche sedia; in un angolo era una stufa accesa, della quale si scorgeva la brace. Il fanale del viale illuminava vagamente quel misero interno. In fondo v’era uno stanzino con una branda; Valjean portò la bimba su quel letto