CAPITOLO III Luca Spirito Una sera, all’età di sedici anni, all’Opera, aveva avuto l’onore d’esser preso di mira coll’occhialetto da due bellezze allora mature e celebri, cantate da Voltaire, la Camargo e la Sallé; preso fra due fuochi, aveva fatto un’eroica ritirata verso una ballerinetta acerba, di nome Nahenry, sedicenne come lui e oscura come un gatto di notte, della quale egli era innamorato. Aveva una folla di ricordi ed esclamava: “Com’era graziosa la Guimard-Guimardini-Guimardinette, l’ultima volta che la vidi a Longchamps, pettinata alla ‘sentimenti sostenuti’, col suo ‘venite a vedere’, di turchesi, il suo abito del colore di persona appena giunta e il suo manicotto d’agitazione!” Aveva portato nella adolescenza una vestaglia di Nain-Londrin, della quale parlava volentieri e