David venne verso di me. «Sì, davvero. Scusa. Lo capisco che non vuoi essere la mia fidanzata ufficiale. A tutto c’è un limite. Una cosa è una relazione... ognuno può interpretarla un po’ come vuole, un domani puoi dire che non era una cosa seria... senti...» «David, non...» dissi, prendendo fiato per non scoppiare in lacrime. Ed era una cosa stupida e senza senso, ne ero consapevole, ma proprio non sapevo come impedirmi di mettermi a piangere. Nei suoi occhi passò finalmente un guizzo di comprensione. «Oh, Cristo» mormorò. Mi abbracciò, mentre io iniziavo a singhiozzare. Forse c’entrava anche tutta la tensione della serata, non lo sapevo. «Non posso... passarci... di nuovo...» David mi accarezzò i capelli con genti lenti e tranquillizzanti. «Non ci ho proprio pensato. Non so come ho p