La sua mano uscì lentamente e quello mi fece male. È sempre così. Emisi un gemito disarticolato e rotolai di lato. Resa frenetica dagli ultimi spasmi dolorosi, mi voltai verso di lui e gli leccai via i miei umori dalla faccia. Poi ricaddi pesantemente sul letto. «Santo cielo, Eve. Dimmi che lo fai tutti i giorni e diventerai la mia eroina» disse lui. Risi. «Non lo faccio tutti i giorni, no». «Cazzo, pensavo che mi spezzassi il polso con il bacino. Ne sarebbe valsa la pena, però». Si voltò verso di me e mi baciò. «Sono completamente sopraffatto, da te. Ti voglio più o meno in ogni secondo libero e anche in alcuni che non sarebbero liberi. Tipo quando sono al lavoro». Sbuffò. «A proposito del quale... va bene che sto per andarmene, ma se scoprono quello che ho fatto mi buttano fuori lor