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Carovana

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Anni '80.Il mondo è sconvolto. La società statunitense è crollata a causa della carenza di cibo, combustibili, tensioni razziali e miriadi di altri problemi, Un gruppo di persone vuole fuggire su un altro pianeta e fondare un nuovo mondo.. se riescono ad attraversare sani e salvi la nazione , rubando benzina e combattendo contro i banditi, e a raggiungere la navicella prima che parta.

Negli anni '80 in un mondo da incubo, la società statunitense è crollata a causa della scarsità di cibo e combustibili, oltre che per le tensioni razziali e miriadi di altri problemi. Un gruppo di visionari vuole fuggire su un altro pianeta e fondare un nuovo mondo. Prima, però, devono riuscire ad attraversare la nazione - rubando benzina e combattendo contro i banditi lungo il percorso- se vogliono raggiungere la navicella spaziale prima che parta per sempre

PUBLISHER: TEKTIME

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CAPITOLO 1-1
CAPITOLO 1 WASHINGTON— Gli incontri economici internazionali si sono aperti lunedì in un clima di angoscia e preoccupazione a causa dell’aumento del prezzo del petrolio e alla relativa minaccia di una crisi economica mondiale. H.Johannes Witteveen, direttore del Fondo Monetario Internazionale, ha previsto un’espansione della recessione e dell’inflazione in tutto il mondo, con pressioni finanziarie senza precedenti. Il Presidente della Banca Mondiale Robert S. McNamara ha previsto che le nazioni più povere del mondo, che contano oltre un miliardo di abitanti, soffriranno la fame a meno che le nazioni industriali e quelle esportatrici di greggio intensifichino notevolmente i loro aiuti. Un passo che poche tra queste nazioni sembrano intenzionate a compiere. Los Angeles Times Martedì, 1 Ottobre 1974 * * * Sediamo sull’orlo di un precipizio sfidando la forza di gravità ad attirarci nell’abisso. Il fondo è ignoto perché siamo saliti così in alto che lo abbiamo perso di vista. Non è nulla di così banale come una recessione; anche una depressione simile a quella degli anni trenta impallidirebbe al confronto. Quello che ci troviamo davanti osservando in basso non è altro che la distruzione totale della nostra Civiltà e della maggior parte di noi, per paura dell’altezza abbiamo chiuso gli occhi. Se si sale un po’ su un pendio e si scivola, è probabile che non ci si faccia troppo male. Cadute da altezze maggiori, invece, possono essere fatali. Noi siamo saliti così tanto sulla collina del Progresso che una caduta ci ridurrà in frantumi come un bicchiere lasciato cadere dall’Everest. Peter Stone Il Collasso del mondo * * * Il cartello sulla scrivania diceva “Controllo di sicurezza di Granada Hills, ” ma questo non riusciva a nascondere il fatto che l’edificio fosse in realtà un supermercato abbandonato ai margini di un centro commerciale deserto. Corsie di scaffali vuoti e nudi fornivano una muta testimonianza dei tempi grami che si erano abbattuti sulla comunità. In effetti, a Peter, la cavità vuota dell’edificio sembrava simboleggiare l’intero Collasso della Civiltà. La guardia dietro la scrivania lo guardò con sospetto. Peter non era un grande esperto di armi, ma quella infilata nella fondina della guardia sembrava grossa abbastanza da riuscire a fermare un branco di elefanti infuriati. Peter tossì nervosamente e si schiarì la gola. “Io… Io vorrei unirmi alla vostra comunità, se fosse possibile, ”disse. “Ho trentadue anni e sono un buon lavoratore. Sono in grado di fare quasi qualunque cosa di cui ci sia bisogno.” La guardia sembrava piuttosto scettica. “Come ha detto che si chiama?” “Peter Smith, ” mentì. Il suo vero nome, Stone, aveva acquisito troppe connotazioni negative nel corso degli ultimi anni, e aveva preferito non usarlo più. Era stato già abbastanza problematico riuscire a non farsi riconoscere e non aveva intenzione di farsi troppa pubblicità. ““Smith, eh? C’è qualcuno a Granada che possa garantire per lei?” “Beh, no, Sono capitato qui per caso. Nel corso degli ultimi mesi ho viaggiato in bicicletta partendo da San Francisco, e questo mi sembrava un buon posto per fermarmi.” “Come vanno le cose lassù?” ““Non bene” rispose Peter. “Va male lungo tutta la costa. Da quel che ho visto, la vostra zona sembra nella media..” La guardia borbottò. “Temo, signor Smith, che non possiamo accettarla qui. Abbiamo già troppe persone senza l’aggiunta di estranei. Ci sono già un sacco di braccia disposte a lavorare ma ci sono poche risorse per alimentarle, se capisce cosa intendo.” “Certo, ”annuì Peter. La situazione gli era anche troppo familiare. “In questo caso, mi chiedevo se fosse possibile comprare del cibo da voi. Ho del denaro…” “Granada Hills si basa sul baratto, almeno fino a quando la situazione monetaria si stabilizzerà di nuovo. Non è fortunato. A meno che non abbia qualcosa da scambiare. Ha proiettili, batterie, candele, utensili o fili di rame?” Peter scosse la testa. “Che ne dice della sua bici? C’è sempre bisogno di una bici in più.” “Mi dispiace. Ne ho bisogno per me. Le cose non sono semplici per un uomo a piedi, la bici almeno mi dà un minimo di sicurezza.” L’altro annuì. “É sempre peggio. Non avrei mai pensato di vedere il giorno in cui queste cose sarebbero successe a noi.” “Senta, c’è per caso un posto in questa zona che accetti denaro contante?” Il sole stava tramontando e Peter voleva fermarsi da qualche parte prima del buio. Ultimamente aveva avuto troppe brutte esperienze di notte. “Potrebbe provare a San Fernando; l’ultima volta che ne ho sentito parlare stavano ancora accettando denaro. È meglio però che stia in guardia, ci sono parecchi teppisti da quelle parti.” “Come ci arrivo laggiù?” “Prenda questa strada, la Balboa, vada a nord per circa un miglio fino a San Fernando Mission Boulevard, poi a est per un paio di miglia. Non si può perdere.” “Grazie.” Peter cominciò a spingere la sua bici fuori dal supermercato. “Buona fortuna,” sentì gridare la guardia. “Non vorrei essere uno stoner per tutto l’oro di Fort Knox.” Peter si chiese mentre pedalava pigramente se fosse rimasto ancora dell’oro a Fort Knox. Forse ce n’era, decise tra sé; ma non valeva la pena rubare oro adesso. La gente ha bisogni più immediati, come il cibo, l’acqua, la benzina e la corrente elettrica. Da qualche parte, pensò, il governo degli Stati Uniti starà cercando di andar avanti come se nulla di strano fosse accaduto, continuando a fare la guardia all’oro e alla ricchezza che dovrebbe rappresentare come un dinosauro vergine che fa la guardia a un nido di uova sterili. E se pensano al Collasso, probabilmente daranno la colpa a me come se io fossi qualcosa di diverso dal messaggero che ha portato la notizia del disastro. Essere un profeta di sventura non è una carriera gratificante. Mentre pèdalava lungo Balboa Boulevard, Peter si guardò intorno cercando di immaginare che aspetto avesse potuto avere quel quartiere una decina di anni prima, prima che iniziasse il Collasso. Alla sua sinistra c’era un altro centro commerciale e un edificio alto che una volta era stato, secondo quanto diceva l’insegna, un ospedale e attualmente era usato per ospitare una serie di appartamenti. Sulla destra c’erano altri appartamenti, nati per essere tali, una volta lussuosi ma ora cadenti e mal tenuti. Spazzatura che non poteva essere bruciata era stata deposta all’esterno, lungo la strada, dando all’aria un odore sgradevole. Oltrepassò un altro supermercato deserto, attraversò Chatsworth Street e proseguì verso nord. C’erano case su entrambi i lati, abitazioni di scarsa qualità che una volta erano state molto popolari nei sobborghi. Avevano piccoli cortili che ora ospitavano orti e non prati—lattuga, ravanelli, pomodori e meloni sembravano tutti molto popolari. Gli orti erano circondati da recinzioni, alcune delle quali, notò, sembravano provenire dai divisori centrali di una superstrada. Un segnale di stop era stato piantato in un orto e vestito di abiti laceri per formare uno spaventapasseri di fortuna. Un paio di case sembravano essere state rase al suolo per far spazi a campi di mais. Gli steli verdi ondeggiavano al vento. Cani vagavano per le strade, facendo la guardia alle case. Abbaiarono conto di lui mentre passava, ma non si preoccuparono di inseguirlo quando videro che non rappresentava una minaccia per gli orti dei loro padroni. C’erano parecchie capre in giro e un gran numero di polli, ma Peter non riuscì a vedere gatti —loro e i conigli erano stati rinchiusi in recinti e usati come cibo. Gli animali domestici non erano più un lusso da potersi permettere. Anche gli uccelli erano scarsi; senza dubbio i ragazzini del quartiere stavano migliorando la loro mira con le fionde, Peter si chiese il motivo che lo spingesse a vagare nei centri urbani. Le città, lo sapeva, erano trappole mortali, pronte a collassare sotto il proprio peso nell’immediato futuro, e chiunque fosse stato presente sarebbe stato travolto nella loro distruzione. Erano le, relativamente poche, persone che vivevano in campagna che avrebbero avuto un futuro migliore, anche se ne sarebbero stati ugualmente feriti. Qualsiasi persona di buon senso avrebbe dovuto capirlo e cercare di procurarsi un pezzo di terreno agricolo prima che il caos totale si impadronisse della nazione. Peter, però, era, e lo era sempre stato, un ragazzo di città, fatto per le città anche se sapeva bene che questo poteva significare la sua morte in qualsiasi momento. Il mio problema, pensò, è che do buoni consigli ma, come tutti gli altri, non li seguo. Forse era già troppo tardi per fare qualcosa già sette anni prima quando il suo libro, Il Collasso del mondo, aveva invaso le librerie e alimentato le polemiche. Le immense forze globali che aveva previsto stavano già lavorando per distruggere la Civiltà. La scarsità dei materiali era già diventata evidenti all’inizio degli anni ‘70, e le serie di piccole crisi avevano continuato ad aumentare senza che fosse preso alcun provvedimento per prevenirle. La divisione della società, con gruppi contro gruppi, aveva privato l’umanità della coesione necessaria per affrontare i suoi problemi. L’inflazione aveva paralizzato l’economia e gli scioperi avevano indebolito la fiducia della gente nel futuro. In precedenza erano stati scritti molti libri che prevedevano che le condizioni sarebbero diventate critiche prima della fine del ventesimo secolo; ma erano stati tutti considerati come portatori di sventura ed esageratamente pessimistici dalla grande maggioranza delle persone, che avevano mantenuto una fiducia piuttosto naif sull’abilità dell’Umanità di risorgere, come una Fenice, dalle proprie ceneri. Poi era comparso Il Collasso del mondo, con le argomentazioni più forti e spaventose pubblicate fino a quel momento. L’allora venticinquenne Peter Stone aveva provato al di là di ogni dubbio che la civiltà era condannata entro un paio d’anni a meno che non fossero prese immediatamente delle decisioni drastiche. Aveva evidenziato anche quali fossero i passi da seguire: eutanasia obbligatoria, controllo delle nascite obbligatorio, immediata redistribuzione della ricchezza, immediata decentralizzazione della società, fine delle abitazioni unifamiliari, divieto di allevamento di animali da compagnia non dedicati all’alimentazione, una forzata migrazione delle persone per arrivare a una corretta distribuzione della popolazione, un rigoroso razionamento del cibo e dell’acqua, una gestione da parte del governo delle industrie e del lavoro e un completo controllo governativo dei trasporti, oltre a un programma di investimenti multimilionari per la coltivazione e la colonizzazione dei fondali marini. Fu stupefacente per lui vedere come fosse diventato, praticamente in una notte, il nemico del novantacinque per cento della popolazione. Mentre alcuni intellettuali lo salutarono come “una delle menti più brillanti dei nostri tempi, ” la cosa più carina che la maggior parte delle persone fu in grado di fare fu quella di chiamarlo “quel maledetto socialista.” Alcuni erano convinti che fosse l’incarnazione del diavolo per aver semplicemente espresso l’ovvia verità. Il libro, però, vendette, milioni di copie. Era ironico, pensò Peter, che il suo libro sarebbe stato uno degli ultimi bestseller; poco dopo la sua ventesima ristampa, la maggior parte dei sindacati dei tipografi era scesa in sciopero. Per quel che ne sapeva Peter stavano ancora scioperando. Aveva accumulato fama e fortuna quando entrambe stavano cominciando a perdere di importanza. Era apparso in molti talk show televisivi, spiegando e dibattendo le sue convinzioni che la Civiltà, non solo negli Stati Uniti ma in tutto il mondo, stava crollando. Continuò a dire che le sue soluzioni non piacevano neanche a lui, ma che si doveva fare qualcosa di drastico per evitare un destino ancora peggiore. Nessuno lo ascoltò. I suoi nemici continuarono ad accusarlo di essere un opportunista, che faceva soldi sulle sventure del mondo, approfittando dei disastri. Fu dipinto come un criminale e marchiato come un radicale e un traditore. Nel frattempo, tutto quello che aveva previsto si stava avverando. Gli scioperi dei lavoratori comunali portarono a un collasso dei servizi cittadini. La scarsità di benzina che aveva previsto era peggiorata a causa della guerra israeliana, che aveva distrutto il novanta tre per cento dei pozzi petroliferi arabi. Da un giorno all’altro, il mondo si trovò ad affrontare la sua crisi energetica più grave. Per mancanza di elettricità, le stazioni radiofoniche e televisive cominciarono a scomparire. Per la mancanza di carburante, i furgoni non furono più in grado di trasportare i materiali, le forniture e i prodotti finiti con l’efficienza precedente. Cominciò a mancare tutto sempre con maggior frequenza. Le comunicazioni, i trasporti e la distribuzione —i “Tre Pilastri” che Peter aveva elencato nel suo libro—peggiorarono giorno dopo giorno.

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