6. «Mi dispiace davvero per Maxime» disse Wright, una ventina di minuti più tardi, mentre la accompagnava a casa. «Sandra è una ragazzina, ma Max ci ha messo del veleno. E io non avrei dovuto chiederle di accompagnarmi, signorina Temple». «Non importa» rispose lei, come aveva già fatto con le altre due. «È stato buffo, in un certo senso. Senta, ora...» «La accompagno a casa, non si preoccupi». Lei si voltò a guardarlo. «Non ne ha più voglia, giusto?» «Perché, lei sì?» «Sì». Wright sospirò. «Quindi ne ho voglia anch’io, in realtà. Dove?» «Ecco, casa mia non...» «No, è troppo personale, lo capisco. Anche casa mia. Un albergo? Non di nuovo la macchina: è scomodo». Candace rise. «Che cosa?» «Il modo in cui l’ha detto». «Be’, è vero. Le dispiace se mi fermo un attimo qui?» Stavano