4. Quando si svegliò rabbrividiva forte. Era nuda, ma sotto a numerose coperte, lo capiva dal peso. Il caldo era opprimente, eppure tremava come durante la Chiamata. Qualcosa di morbido la teneva stretta. Mmm... il corpo di Nathaniel, la sua gamba tra le gambe, il sesso contro il sesso, il petto contro il petto, le braccia attorno alle spalle, alla vita, la bocca contro il collo. «Amintha?». Lei socchiuse gli occhi e scoprì che la luce, persino la luce fioca di quella stanza, li feriva. «Mio... signore...» sospirò. «Temevo che non saresti più tornata. Sei entrata nella Soglia... oh, un po’ prima del tempo. E ci sei rimasta molto più a lungo di quanto dovessi. Per salvare me. Ti ringrazio». Amintha chiuse di nuovo gli occhi. «State... bene?». «La ferita è quasi completamente rimargin