Ares smontò con tranquillità dal suo nuovo kuxin e rispose calmo. “È il mio ... cavallo.” “COS’ È CHE È?!” “COSA?!” “COSA HAI DETTO?!” “Il mio cavallo.” ribadì lui rilassato, indifferente alle espressioni strabiliate degli altri. “Hai detto o no che dovevo andare oltre i miei limiti?” si accertò serafico rivolto a Jasper che, a bocca aperta come gli altri, osservava l’invisibile destriero. “È quello che ho fatto. Ho pensato che … No, mi correggo. Mi hanno fatto pensare, che avevo bisogno di qualcosa di più consono alla mia natura. Un mezzo che conoscevo e gestivo agevolmente. Ho imparato a cavalcare diversi anni fa e mi piaceva parecchio. Mi sono sempre trovato in sintonia con i cavalli. Anzi, ti dirò che qui mi mancano. E allora ho pensato di farmene uno ... d’aria.” I compagni era