Assillato da questi pensieri, decisi di spostare la mia tenda dal luogo dove si trovava, perché, trovandosi proprio sotto il cornicione della collina, l’avrebbe certamente ricevuto addosso durante una nuova scossa. Nei due giorni successivi (19 e 20 aprile) studiai il luogo ed il modo di trasferire altrove la mia dimora. La paura di rimanere sepolto non mi lasciò mai dormire tranquillo. Ma temevo egualmente di dormire all’aperto, senza nulla che mi proteggesse; a parte il fatto che, guardandomi attorno e scorgendo tutte le mie cose così ben assestate, e sentendomi così nascosto e protetto da ogni pericolo esterno, mi passava la voglia di andar via di lì. Considerai anche che sarebbe stato necessario un tempo lunghissimo per realizzare un simile progetto, e che almeno per ora mi conveniva a