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8 Nel suo calessino inglese, che guidava da sé, miss Bell aveva condotto dalla stazione di Firenze, lungo i pendii della collina, la contessa Martin-Bellème e la signora Marmet alla sua casa di Fiesole che, rosea e cinta da una corona di balconi, si affacciava su quella città incomparabile. La cameriera veniva dietro con i bagagli. Choulette, che grazie a miss Bell aveva trovato alloggio presso la vedova d’un sacrestano all’ombra del duomo di Firenze, era atteso soltanto per colazione. Brutta ma simpatica, con i capelli corti, in vestaglia, una camicia quasi graziosa da uomo sul suo petto poco pronunciato, con i fianchi non molto sporgenti, la poetessa faceva alle sue amiche francesi gli onori di casa, una casa che rifletteva le delicatezze ardenti del suo gusto. Alle pareti del salotto,

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