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2012 Words
3 Opzioni Dimitri appoggiò il vassoio sul tavolino per poi sfregarsi le mani. “Ci sono abbastanza biscotti per resistere a un discorso di dieci minuti, le bibite non mancano, quindi… direi che possiamo cominciare!” esclamò con un sorriso smagliante. Aveva indetto una mini riunione mattutina e spostato la sede della colazione dalla cucina al salotto, giusto per assicurarsi la presenza, e soprattutto l’attenzione, di Hells. “Facciamo il punto della situazione.” cominciò guardandoli uno per uno. “La prima parte della nostra missione è stata portata a termine, abbiamo radunato gli otto Elementi come ci era stato chiesto, mancano solo i tre Arcana. Uno sappiamo dove si trova, ma credo sia meglio lasciarlo da parte per il momento, siete d’accordo?” Annuirono tutti all’unisono, Rei compreso. Nessuno aveva voglia di tornare da Barry, a cominciare dal vampiro. “Ne restano altri due, di cui però ignoriamo l’ubicazione. A proposito!” Dimitri si voltò di colpo verso il Signore del Ghiaccio, come se si fosse appena ricordato una cosa importante. “Hai mai visto l’Arcana di Barry?” Rei non rispose. Chiuse gli occhi, come se dovesse riesumare dei ricordi seppelliti in profondità. “Nel clan giravano armi di continuo, i demoni se le forgiano da soli, sono tra i migliori fabbri al mondo. Ma ora che ci penso, Barry non ha mai cambiato spade.” “Spade?” chiese Excell confusa. “Solitamente combatte con due spade. Quella che avete visto era la più piccola.” “Piccola?! Ma se era enorme!” obiettò Maverick, incredulo. “In battaglia ne utilizza un’altra, molto più grande e pesante, quando non le usa addirittura entrambe.” Dimitri abbassò lo sguardo. Ricordava perfettamente il breve combattimento con suo padre, la velocità con cui sferrava i suoi fendenti l’aveva sopraffatto in una manciata di secondi. Non c’era da meravigliarsi, se normalmente utilizzava un’arma ancora più grossa. “Credi che possa essere quella?” chiese Hells appoggiando una mano su quella del vampiro, come a voler attirare la sua attenzione. “Potrebbe essere, ma non ne sono sicuro.” “Non importa.” sentenziò improvvisamente Luna. “Di certo non torneremo a prenderla, a meno che qualcuno non abbia istinti suicidi.” Lanciò un’occhiata in tralice a Rei, ma lui finse di non cogliere la sua frecciatina. “Propongo di lasciare quell’Arcana per ultimo e concentrarci sugli altri.” riprese la cacciatrice. “Il problema è proprio quello.” mormorò Excell. “È l’unico Arcana di qui abbiamo informazioni.” “Il tuo Maestro non ha scoperto nient’altro?” domandò Maverick sgranocchiando un biscotto. Dimitri scosse di nuovo la testa, prima di rivolgersi ancora al vampiro. “Ho un’altra domanda per te, dopotutto sei quello più esperto in fatto di demoni.” “Almeno in qualcosa si rende utile…” borbottò Luna sorseggiando il suo caffè pieno di panna. Kiri, seduta sul divano di fianco a lei, alzò gli occhi al cielo per poi sferrarle una gomitata che le fece volare la tazza. “Ma sei impazzita? Hai visto cos’hai combinato? Senza contare che mi hai fatto male!” sbraitò massaggiandosi il fianco. “Non farla tanto lunga, sei una strega, no? Allora sistema il disastro che hai fatto!” ribatté la bambina. “Il disastro che ho fatto?! Sei tu che hai…” “Vogliamo piantarla, così Dimi può andare avanti col discorso?” sbottò Excell spazientita. Luna la guardò incredula, ma la mezzosangue assottigliò le iridi dorate. Borbottando tra sé e sé, la cacciatrice schioccò le dita e la macchia sul tappeto svanì in un attimo. “Gli Hermansen sono un clan potente, giusto?” riprese Dimitri, come se non fosse successo niente. “Uno dei più forti.” confermò Rei. “E hanno un’Arcana, quindi gli altri dovrebbero appartenere a clan altrettanto potenti.” “Avrebbe senso.” “Conosci altri clan al pari degli Hermansen?” Il vampiro incrociò le braccia al petto, pensieroso, e si appoggiò allo schienale del divano. “I primi che mi vengono in mente sono i Gallagher e gli Harbringher.” “E dove sono questi tizi?” chiese Hells afferrando altri quattro biscotti sotto lo sguardo sdegnato di Luna. “I Gallagher hanno la loro base dalle parti delle Montagne Rocciose Canadesi, mentre gli Harbringher sono stanziati in Texas, a meno che non si siano spostati in questi ultimi anni.” A quelle parole, AJ, che era rimasto stranamente in silenzio fino a quel momento, si illuminò di colpo. “Io vengo dal Texas!” esclamò con un sorriso smagliante. “Posso farvi da guida!” “AJ, non sarà un viaggio di piacere.” gli ricordò Maverick. “Vi farò vedere dove sono nato, miei dolci fiori, e vi farò scoprire i luoghi più romantici e incantevoli della terra dei cowboy!” continuò imperterrito il ragazzo, rivolto ai tre angeli neri. “Non mi ha neanche sentito…” mormorò il chitarrista scuotendo la testa. “Non è una cattiva idea.” esclamò Luna con un’alzata di spalle. “Dopotutto in Canada ci siamo già stati.” “Sì, mia dolce Luna!” urlò AJ correndo ad inginocchiarsi ai suoi piedi e prendendole immediatamente le mani tra le sue. “Sapevo di poter contare su di te, mia amata!” Fece per baciarla, ma la ragazza gli sferrò una scarica elettrica che lo sbattè a terra, lasciandolo tramortito per diversi secondi. “Solo io sono immune ai fulmini della mia Lunie!” esclamò Maverick battendosi il pugno sul petto con orgoglio. “Allora, se non ci sono obiezioni, direi che è deciso: andremo in Texas!” sentenziò Dimitri, ma Hells alzò improvvisamente un braccio. “Sì?” “Quando si mangia?” chiese la mezzosangue con un sorriso smagliante. “Dicci tutto quello che sai sugli Harbringher!” esclamò Dimitri dopo aver appoggiato la teglia ricolma di carne alla griglia al centro della tavola. “Sì, buona idea!” gli fece eco immediatamente Luna, voltandosi poi verso Rei. “C’è qualcosa che dobbiamo sapere? Hai fatto arrabbiare anche il loro capo? Vuole la tua testa? Dobbiamo aspettarci un caloroso benvenuto come l’ultima volta?” Excell sospirò con fare esasperato. Sarebbero mai migliorate le cose tra Rei e Luna? Il vampiro prese una sacca di sangue dal frigorifero e tornò a sedersi di fronte alla cacciatrice. “Ho incontrato il capo degli Harbringher una sola volta.” cominciò prima di strappare il sigillo alla busta e berne il contenuto sotto lo sguardo accigliato della ragazza. “Barry l’aveva convocato per chiedergli un consulto sulla costruzione del suo nuovo covo.” “Quindi dobbiamo aspettarci le stesse trappole?” chiese Excell ricordando la morte scampata per un soffio nei corridoi degli Hermansen. Rei scosse la testa. “Sarà molto peggio.” “E ti pareva, non può mai essere meglio…” borbottò Maverick tra sé e sé. “Il covo degli Harbringher è un vero e proprio labirinto. Ci sono trappole di ogni sorta studiate appositamente per dividere eventuali gruppi di intrusi e isolarne i componenti, così da ucciderli con più facilità. Preparatevi a muri che si spostano, pareti che girano, porte che scompaiono, pavimenti che crollano improvvisamente, cose di questo genere insomma.” L’angelo bianco deglutì. “Dobbiamo proprio andarci? Cioè, non sarebbe meglio optare per i Galla-quello-che-è? Ci siamo salvati per miracolo dagli Hermansen, non vorrei…” “Ma dai, di cosa ti preoccupi?” lo interruppe Luna, al suo fianco. “Siamo o non siamo gli otto Elementi?” “Non per essere pessimista, ma l’ultima volta che l’hai detto, siamo quasi morti!” le fece presente Kiri. “Solo perché un idiota di mia conoscenza non ci ha detto con chi avremmo avuto a che fare!” ribatté la cacciatrice lanciando un’occhiata in tralice a Rei. Il vampiro assottigliò i suoi occhi di ghiaccio, ma prima che la situazione degenerasse ulteriormente, Excell sbattè con forza le mani sul tavolo. “Vi prego, non cominciate!” “Ho solo detto la verità!” sbuffò Luna sollevando le spalle con noncuranza. “Come ci arriveremo in Texas?” chiese AJ alzando una mano. “Il modo più veloce sarebbe in aereo, ma non riusciremmo a portare le armi.” rispose Dimitri prendendo i pochi pezzi di carne sopravvissuti alla voracità di Hells. “Quindi dovremo sorbirci altre mille ore di furgone?” continuò la cacciatrice. “È l’unico modo.” sentenziò il demone con un sospiro. “Se non altro ci risparmieremo le scampagnate nei boschi!” sbuffò ancora la ragazza. “Mi dispiace deluderti, rossa, ma il covo degli Harbringher si trova nella regione di Piney Woods.” “El Paso è proprio dall’altra parte…” mugugnò il cowboy abbattuto, prima di affogare il dispiacere nella terza bottiglia di birra. Excell sospirò affranta. Sembrava che non ne andasse bene una quel giorno! Dimitri appoggiò improvvisamente una mano sulla sua e la mezzosangue si voltò a guardarlo, sorpresa. Lui le rivolse un sorriso dolce come a voler dire: tranquilla, ci penso io. “Partiremo domani!” annunciò ad alta voce, così da sovrastare le lamentele. “Io e Rei pianificheremo il tragitto, approfittatene per prepararvi al meglio in vista del viaggio.” “Domani?!” obiettò ovviamente Luna, ma il demone finse di non averla sentita. Fece un cenno con la testa al vampiro che si alzò da tavola e lo seguì fuori dalla cucina. “Io vado a controllare che il furgone sia a posto.” esclamò Hells alzandosi a sua volta. “Vuoi una mano, divina Hells?” si offrì immediatamente AJ, ma il fischiò sinistro che giunse dal salotto lo spinse a saltare la finestra e darsi alla fuga. “Noi sistemiamo la cucina!” annunciò Kiri aiutando Excell a sparecchiare la tavola. Luna incrociò le braccia al petto con fare stizzoso. Avevano già deciso tutto incuranti del suo parere. “Lunie…” cominciò Maverick accarezzandole una spalla nel vano tentativo di farla sbollire, ma ottenne l’unico risultato di rimanere folgorato. “Per fortuna che era immune…” bisbigliò Excell e Kiri ridacchiò a bassa voce. AJ sbadigliò con fare assonnato. Perché diamine bisognasse svegliarsi alle tre di notte, proprio non lo capiva! Raccolse i fulvi capelli in una coda bassa, sfregandosi poi gli occhi. Con un ultimo sbadiglio, afferrò il cappello appoggiato sul comò e lo osservò con occhio critico. Era un po’ sgualcito, ricordo dell’ultima disavventura con quel lupo infernale, ma con qualche pacca tornò normale. Lo infilò in testa, afferrò le due Colt posate lì vicino e, dopo averle fatte girare un paio di volte, le inserì nelle fondine legate al cinturone di cuoio. Indossò gli stivali da cowboy con tanto di speroni e il lungo poncho beige. Ultimo, ma non per questo meno importante, prese il suo fidato fucile a pompa e lo appoggiò su una spalla. Guardò la sua immagine riflessa allo specchio e lisciò i baffetti alla Zorro. “Bello!” Lanciò un bacio a sé stesso e finalmente uscì in corridoio. Sobbalzò alla vista della figura femminile che camminava barcollando in stile zombie verso di lui. I lunghi capelli neri le coprivano il volto e se avesse indossato una vestaglia bianca invece di un top e dei pantaloncini, sarebbe potuta passare per la bambina del film horror. Indietreggiò terrorizzato, ma una porta si aprì fortuitamente tra lui e la figura inquietante e Rei fece il suo ingresso in corridoio. Alla vista dell’essere spaventoso, si lasciò sfuggire un sospiro. “Hells, non è la fine del mondo se per una notte non dormi.” Se la caricò in spalla e rientrò in bagno. Una mano toccò improvvisamene la spalla di AJ e il cowboy sobbalzò, trattenendo a stento un grido di spavento. Maverick lo fissò stranito attraverso le lenti scure. “Tutto bene? Hai visto un fantasma?” “Quasi.” rispose il ragazzo, deglutendo a fatica. “Non ti preoccupare AJ, non era la bambina di The Ring, ma solo Hells che deve fare le sue sceneggiate ogni volta che è costretta a svegliarsi presto…” lo rassicurò Luna sbucando da dietro il chitarrista.
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