9 Sofia si abbandonò all’indietro poggiando la schiena e il capo all’ampio schienale della poltrona damascata. «Non dirò più una parola senza il mio avvocato» disse con fermezza. Alfonsi sorrise impercettibilmente come se desse per scontata quella frase. La contessa compose il numero del legale senza distogliere lo sguardo dal suo interlocutore, poi proferì poche parole cambiando tono. «Enrico? Ciao, sì sto bene, ma è successo qualcosa di molto grave, dovresti raggiungermi al castello, subito! Anch’io ti ho pensato spesso. Vieni, ti aspetto». La giovane donna aveva pronunciato l’ultima frase con una dolcezza che tradiva un rapporto piuttosto confidenziale con l’uomo all’altro capo del telefono. Il particolare non sfuggì ad Alfonsi. «Mi faccia indovinare contessa. Il suo avvocato è un