9. Aveva il sapore di una prova iniziatica. Lasciammo la macchina quasi al confine del quartiere e ci avviammo sotto la pioggia. Quel pomeriggio avevo avuto appena un assaggio degli impressionanti casermoni che circondavano Holland Avenue, ma ora percorremmo lo stesso marciapiede su cui avevo camminato io la sera in cui Robert mi aveva mollata lì. Rividi quei muri grigi, sporchi di smog, quelle facciate prive di vita e apparentemente infinite. Le macchine ci passavano accanto schizzando acqua e la pioggia continuava a cadere. In pochi minuti fummo fradici. Mano nella mano, costeggiammo uno degli interminabili blocchi abitativi. Come la volta precedente, non incrociammo nessuno. E d’altronde quel posto non sembrava concepito per delle creature viventi, ma per dei robot. Le monotone facci