CAPITOLO DICIOTTO C’erano giornalisti attorno alla casa di Kevin quando arrivarono. Giornalisti e gente in protesta e addirittura un po’ di poliziotti, ovviamente lì con il compito di mantenere l’ordine. Kevin tenne la testa bassa seduto al posto del passeggero nell’auto di sua madre, sperando che nessuno lo vedesse, ma non c’era veramente molto da sperare al riguardo. Nel momento in cui videro l’auto entrare, la massa di gente la circondò e la macchina venne praticamente fatta luccicare dai flash delle macchine fotografiche. “Quando ti apro la portiera, non ti fermare,” disse sua madre. Uscì e Kevin si preparò. Sua madre aprì la portiera dal suo lato e gli mise un braccio protettivo attorno alle spalle anche se lui era più alto di lei. “State indietro!” gridò ai presenti. “Fuori dalla