SVEIN La neve spessa si ammucchiava tra le file di alberi scuri. Il mio mondo era in bianco e nero, semplice e pulito. Il freddo smorzava qualsiasi odore, tranne quello acuto del cielo e dei fiocchi che cadevano. Mi arrampicai su una grande roccia e riposai un po’, lasciando che la neve si accumulasse sempre di più. Mi ero svegliato presto per marcare il territorio, passando di albero in albero per lasciare il mio odore sulla corteccia, segnando un confine netto che avrei difeso fino alla morte. Il mio territorio, ormai, era tutto ciò che mi rimaneva. Il lupo nero arrancava tra i cumuli bianchi, con il naso abbassato come se fosse a caccia. Aspettai che superasse la pineta e si avvicinasse alla mia pietra prima di alzare la testa e ringhiare. Il lupo nero si fermò e mi guardò. I suoi oc