«Le devo delle scuse per ieri» fu invece la primissima cosa che disse.
Sbattei le palpebre, senza rispondere. Se ora fosse venuto fuori che davvero il simulatore aveva qualche strano settaggio...
«Avrei dovuto darle più spiegazioni».
Ci sedemmo e Neutia portò il tè.
«Ho pensato che... l’esperienza di simulazione è molto naturale e di solito non richiede spiegazioni. Ma nella Societas usiamo apparecchi simili fin dalla più tenera infanzia, lei non l’aveva mai provato. Inoltre...»
Versò l’acqua calda per entrambi, educatissimo come suo solito. Ero sollevata del fatto che, quantomeno, non sembrasse più irritato nei miei confronti.
«...Avrei dovuto spiegarle che le ombre sono solo... ombre, appunto. Non hanno importanza. C’è addirittura chi le interpreta come fossero sogni, più per quell
