Larsen sospirò. «Che culo, Wilkinson». Mi tenne ferma per i fianchi e prese di nuovo il controllo, affondandomi dentro con forza, velocemente, grugnendo di piacere. Il sedere sembrò andarmi a fuoco, mentre si svuotava al mio interno. La mia fichetta pulsò un po’ frustrata, ma l’orgasmo la coinvolse presto. Gli umori mi bagnarono le cosce, i miei gemiti aumentarono di volume. Larsen mi restò fermo dentro mentre io finivo di contrarmi attorno al suo uccello, le mani strette sulle mie natiche e il cazzo ancora passabilmente duro. Si sfilò quando io mi accascia su un fianco e il suo sperma mi gocciolò lungo una coscia. «Vieni qua...» mormorai, tendendo una mano. Mi prese tra le braccia e rotolammo di nuovo tra le coperte. Mi accarezzò la schiena, mi baciò sulle labbra. «Credo che farmi p