Capitolo 11

3905 Words

11 Roark Natalie era accoccolata accanto a me. Un fuoco bruciava nello strano focolare davanti a noi. Ma non c’era combustibile, nessun albero o cespuglio ad alimentare le fiamme. Eppure, riscaldava la stanza con il piccolo che dormiva sul mio petto. Mio figlio. Solo pensare a quella parola mi faceva bruciare gli occhi e dolere il cuore. Mio figlio. E mi ero già perso così tanto. La pancia tonda della mia compagna, il gonfiarsi dei suoi seni. Mi ero perso la sua nascita, il suo primo sorriso. Mio figlio non conosceva il mio viso, il mio tocco, la mia voce. Ma sua madre sì. La mia compagna si era sciolta al mio fianco, dolce e morbida e più bella di quanto mi ricordavo, ed erano passati solo dieci giorni. Il suo volto era leggermente più tondo, le sue curve rigogliose più pronunciate.

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