Capitolo uno-1

1056 Words
Capitolo uno Wolf Ridge, Arizona (parte settentrionale di Phoenix) Sedici anni fa Sheridan Il rumore sordo dell’osso che colpisce la carne mi fa annodare lo stomaco. Afferro la mano della mia sorellina Ruby e la tiro indietro, fuori dalla traiettoria. Un ringhio inumano sale dal giovane magro e malnutrito che sta attaccando mio cugino Garrett Green, uno che è il doppio di lui. Bisogna essere fuori di testa per mettersi contro il nostro alfa adolescente. Ma Trey forse ha un desiderio di morte. Quell’ubriacone di suo padre oggi è stato buttato dentro dalla polizia. Per omicidio. Di un umano. E il motivo per cui tutti i ragazzi sono riuniti in questo prato dietro al circolo è perché l’alfa del nostro branco ha convocato una riunione con i grandi. Gira voce che l’argomento centrale della discussione sia se permettere o meno a Trey e alla madre di restare. Il branco non apprezza le rogne con gli umani, soprattutto con la polizia, quindi ogni lupo che ci metta a rischio è soggetto all’espulsione. Quindi sì, probabilmente ora Trey ha un mondo di rabbia e paura che gli vibra dentro. Prendersi una bella randellata da Garrett potrebbe essere per lui una discreta distrazione. A favore di Garrett c’è da dire che non ha ancora fatto sanguinare il suo avversario. Mantiene il vantaggio su di lui, ma lascia che lo scontro prosegua, lascia che Trey possa sfogare in questo modo i bollenti spiriti, tirando pugni e calci, lanciandosi contro di lui più e più volte. Si sono messi a lottare appena la riunione è cominciata e noi ragazzi ci siamo riuniti a guardare. E non sono mica amici. Nessuno ha fatto amicizia con Trey, da quando la sua famiglia si è trasferita qui l’anno scorso. È silenzioso come una tomba per la maggior parte del tempo, quasi non parla in classe, anche se sembra intelligente. Questa è la maggiore interazione che ho visto da parte sua in tutto l’anno. Non è male come sembra. C’è una certa bellezza nel combattere: entrambi i ragazzi si muovono con grazia leggera, come pugili allenati e non giovani adolescenti. Se mio fratello più giovane fosse qua fuori si metterebbe in mezzo per fermarli, ma ha appena compiuto diciott’anni, quindi ora può partecipare alle riunioni. Trey si butta di peso e placca Garrett. Cadono tutti e due nella terra. Garrett lo blocca, ma Trey scivola via e gli dà un pugno alla tempia, generando uno sbuffo di sorpresa. La sorellina di Garrett – Sedona, quattro anni – accorre piangendo e io mi lancio immediatamente per tirarla fuori dalla mischia. Nello stesso istante Garrett spinge Trey indietro e manda a sbattere me e Sedona al suolo. Un ringhio collettivo riverbera tra Garrett e il gruppo di spettatori. Adesso mi aspetto veramente che finisca Trey spinto dall’istinto alfa di proteggere le femmine, scavalcando quindi ogni contegno stesse cercando di dimostrare. La mia amica Pam prende Sedona in braccio e la calma. “Sheridan.” Trey ignora Garrett, trasformandosi improvvisamente da furia senza controllo a… gentiluomo. Il lupo svanisce dai suoi occhi, che passano da argento ad azzurro chiaro. Non sapevo neanche che sapesse come mi chiamo, anche se, perché non avrebbe dovuto? Io il suo nome lo so. Mi aiuta ad alzarmi in piedi, mentre anche lui si tira su. Ha le nocche livide e insanguinate, ma mi tiene con delicatezza, la fronte corrugata per la preoccupazione. “Scusa… ti sei fatta male?” Il sangue gli gocciola sul mento, ma non sembra curarsi del suo dolore. I nostri sguardi si incontrano e qualcosa si muove nella mia pancia, in basso… una nuova e intensa consapevolezza che io sono femmina e lui è maschio. Non riesco a distogliere lo sguardo. Non mi lascia, neanche con Garrett che gli alita sul collo, a pochi centimetri da lui. “Sto bene.” Alla fine riesco a muovere le mie labbra intorpidite. Il cuore mi batte nelle orecchie mentre assorbo tutto quello che mi sono persa finora di questo ragazzo attaccabrighe che viene dalla famiglia di più basso rango del branco. La profondità della sua voce. L’intensità dei suoi occhi chiari. La definizione muscolare della sua struttura snella. Gli odori che ha addosso: sangue, terra e pino. “Ehi.” Il gruppo di ragazzini salta indietro sentendo la voce profonda del nostro alfa. “Cosa sta succedendo quaggiù?” Mio zio annusa l’aria, riconoscendo senza dubbio l’odore del sangue. La porta sul retro del circolo è aperta e i genitori stanno venendo fuori a prendere i loro figli. Sedona corre da Alfa Green, che le accarezza i capelli senza distogliere gli occhi socchiusi dal figlio. “Stavate facendo a botte?” Un muscolo nella mandibola di Garrett ha un tic e il suo sguardo si sposta di scatto su Trey, che mi ha staccato le mani di dosso, come se gli avessero dato una scossa elettrica. “No.” Riesce a produrre un tono pigro che non ha niente a che vedere con l’intensità della zuffa che si è appena interrotta. “Ci stavamo solo sfogando un po’, vero Trey?” Tende un pugno e Trey ci batte contro il suo, come se fossero migliori amici. Come se Trey in qualche modo si fosse guadagnato il suo rispetto affrontandolo. Mi lascio scappare un sospiro di sollievo, e mi rendo conto che stavo trattenendo il fiato. Emmett Green sposta il suo sguardo imperioso su Trey. “Ora dovrai fare l’uomo di casa e prenderti cura di tua madre, figliolo.” Trey tiene gli occhi bassi, in segno di sottomissione, per mostrare rispetto. “Sì, signore. Verremo cacciati via?” “No,” dice il signor Green. “Hai il permesso di restare, fintanto che ti tieni fuori dai guai e tagli tutti i contatti con tuo padre.” Trey deglutisce. “Non sarà difficile,” mormora. Poi aggiunge: “Grazie, signore.” L’alfa se ne va e i ragazzini restano tutti a guardare Trey con curiosità. Ora vorrei prenderli a pugni in faccia, anche se faccio parte di questa scena come tutti gli altri. È Garrett che dà una svolta alle cose. “Dai.” Dà una pacca sulla spalla di Trey come se fossero vecchi amici. “Andiamo a fare qualcosa.” E così Trey viene inglobato nel piccolo branco di Garrett, gli alfa ribelli di Wolf Ridge High.
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