Prologo
Prologo
Bo
Il giorno in cui tutto va a puttane, non ti svegli pensando, Oggi tutta la mia vita cambierà.
Non andò così il giorno in cui due agenti si presentarono alla nostra porta quando avevo otto anni per dare a mia madre la notizia che l'elicottero di papà era stato abbattuto nello Yemen. E non è andata così oggi.
Era stata una giornata qualunque. Mi ero svegliato, avevo fatto la doccia, ero andato a scuola, ero rimasto per gli allenamenti di football, come sempre.
Non mi sarei mai aspettato di sentire lo stridio delle gomme quando lo sceriffo Gleason si fermò nel parcheggio vicino al campo. Non lo avrei mai immaginato uscire con le mani sui fianchi come se stesse per arrestare uno di noi.
Coach Jamison corse per aggiungerlo sul bordo, il corpo irrigidito dall'allerta.
E poi entrambi girarono la testa e mi guardarono.
«Fenton!» rimbombò la voce dell'allenatore. La sua autorità di lupo alfa si diffuse in me, fino alle scarpe.
Fanculo.
Cos’avevo fatto?
Mi tolsi il casco e mi avvicinai come se fossi incazzato per l'interruzione, ma era solo il mio lupo che si imbizzarriva prima di affrontare il pericolo percepito. Per un maschio alfa non esisteva l’opzione fuggi nel combatti o fuggi, specialmente per un lupo adolescente che non teneva sempre l'aggressività sotto controllo.
«Entra in macchina» ringhiò lo sceriffo Gleason.
«Perché?» chiesi.
La mano dell'allenatore mi cadde sulla nuca, sopra le spalline. Le dita si strinsero in segno di avvertimento. Se fosse stato un altro, lo avrei già sbattuto sulla sua fottuta schiena, ma l'allenatore era come un dio per noi. Una figura paterna migliore di quella che la maggior parte di noi avesse avuto e sempre, sempre al nostro fianco.
Mi voltai con sguardo indagatore.
«Si tratta di Winslow» disse perché non era un coglione come lo sceriffo, che mi aveva tenuto all'oscuro.
Winslow, mio fratello maggiore.
«Fanculo.»
L'allenatore non mi richiamò per il linguaggio, il che mi diceva che la situazione era tanto grave quanto pensavo.
E poi sapevo esattamente di cosa si trattava.
O almeno lo credevo.
Perché avevo visto questa merda pronta a tornare indietro quando era iniziata.
L'unica domanda che avevo era: cosa volevano da me?