Capitolo XVI (Indice) Il giorno stesso il centurione Gaio Tullio aveva letto la lettera del proconsole di Cipro. Attendendosi l’imminente visita di Barnaba e Marco, aveva ordinato d’introdurli nel suo ufficio quando si fossero presentati al posto di guardia. Quando dunque Marco era giunto la mattina successiva, era stato senz’altro scortato da lui. Vedendolo solo, andandogli incontro Gaio Tullio gli aveva chiesto: “Il tuo parente non è con te? Non sta bene?”. “Barnaba sta bene ma ha dovuto partire per certi affari”. “Sono contento che sia in salute. Allora lo dico a te: io sono a disposizione, così come il nobile Sergio Paolo mi ha chiesto; anzi, non sapevo che foste in amicizia con lui, se no avrei…” “…oh, l’avevo capito bene”, l’aveva punto sornione Marco. “Già, già. Allora sappi