Capitolo XII (Indice) Dopo essersi congedato tra le benedizioni di padre e figlio con la promessa di rivedersi l’indomani in sinagoga, Marco era andato da quell’Anassimandro. L’aveva trovato in casa: aveva socchiuso l’uscio e l’aveva intravisto accanto al fuoco a pochi passi, intento a cuocersi una brodaglia. Dallo spiraglio il giovane s’era presentato: “Sono Marco, figlio di Gionata di Gerusalemme detto Paolo”. Anassimandro aveva guardato muto quant’appariva di lui dallo spiraglio della porta, con espressione interrogatoria; dopo un paio di secondi l’aveva invitato a entrare. Non appena gli era stato vicino Marco gli aveva detto senza preamboli: “Mio padre fu tuo cliente per anni, fino al 23° giorno del mese di maggio dell’anno 781, quando per rapina fu ammazzato sulla strada qui a Pe