Si piegò su di me, mettendo la sua dura lunghezza a contatto con me, in un modo molto intimo. Il suo petto vigoroso coprì la mia schiena, ed io sentii il mio corpo cedere alla sua forza, alla sua dominazione, mentre mi sussurrava all’orecchio “Sei legata, dunque il tuo corpo sa che comando io. Puoi lasciare andare la tua paura, Evelyn Day. Sei impotente al mio controllo.” Mi allargò l’inguine facendo un cerchio attorno all’ingresso mentre parlava. Urlai. Non potevo fare niente. C’era qualcosa nel suo tocco, come se fosse caricato elettricamente, combattere era inutile. Mi faceva fremere la fica, mi infuocava la pelle, mi faceva ribollire il sangue. Un dito scivolò dentro. Potei solo immaginare come sarebbe stata la sensazione del suo enorme cazzo che mi riempiva. Volevo vedere la punta de