“Guardate!” dissi ai miei amici. Un gruppo di adolescenti con le tipiche facce abbrutite degli abitanti delle borgate spalancarono le porte, dandosela a gambe. Gli allarmi antitaccheggio suonarono a più riprese. “Scappate!” gridò uno di loro. “Sono qui!” ansimò un altro. “Non usate f*******:!” ci ordinò a squarciagola una terza giovane canaglia. Notai che tra le mani avevano maglie e pantaloni ancora sulle stampelle. La faccia di Pelliccione si illuminò: si voltò e ci squadrò, contento come un bambino che nell’uovo di Pasqua ha trovato un videogioco al posto delle solite cianfrusaglie di plastica. “Stanno saccheggiando il negozio! Andiamo anche noi!” Non ci diede neppure il tempo di riflettere. Si incamminò a passo svelto riducendo in un battibaleno la breve distanza che lo separava