La chiesa, o per meglio dire, la costruzione che avevano inizialmente scambiato per una chiesa, si stagliava come una macabra polaroid tridimensionale alla fine della via che tagliava in senso longitudinale il villaggio. A vederla da vicino, Mattia ne comprese la ragione: adiacente all’edificio principale era stata eretta una torre dotata di alte finestre gotiche, da cui filtrava una luce torbida e scarlatta che formava un intrico di ombre passeggere, suggerendo così l’idea che vi fosse qualcuno all’interno. In cima alla torre, a dominare il villaggio da un’altezza di venti metri e più, era stata collocata un’enorme croce in metallo. Effettivamente la costruzione mostrava il tipico aspetto del luogo maledetto, sconsacrato, dove persino la potenza divina pareva aver ceduto dinanzi a un orro