Gli tolsero il cappotto. Li lasciò fare. Gli tastarono le tasche della redingote, per accertarsi che non avesse carte o portafogli a fargli scudo. Badava a ripetere mentalmente, come una giaculatoria: «Al comando "fuoco", alzerò il braccio.» Lo accompagnarono fino a uno dei bastoni ficcati in terra e gli consegnarono la pistola. Scorse allora un uomo ritto davanti a sé, vicinissimo: un ometto basso, con la pancetta, calvo e occhialuto. Era il suo avversario. Lo vide benissimo, ma in mente non aveva altro che: «Al comando "fuoco", alzerò il braccio e sparerò.» Echeggiò una voce nel gran silenzio intorno; una voce che sembrava giungere da molto lontano: «Siete pronti, signori?» Georges gridò: «Sì!» Allora la stessa voce comandò: «Fuoco!» Non ascoltò altro, non si rese conto di nulla,