Alle nove di sera era già a casa, dopo aver cenato con Boisrenard che, tutto dedito a lui, quel giorno non l'aveva abbandonato un momento. Appena si trovò solo, per qualche minuto passeggiò su e giù per la camera, a passi concitati. Non riusciva a raccogliersi, tant'era forte il suo turbamento. Un pensiero fisso gli ingombrava intera la mente - un duello, l'indomani, - senza che tale pensiero riuscisse a suscitare in lui qualcosa di diverso da una confusa e intollerabile emozione. Era stato un soldato, aveva sparato agli arabi, magari senza troppo rischio personale, un po' come si tira al cinghiale, a caccia. Ma il suo dovere, insomma, l'aveva sempre saputo fare. Aveva saputo mostrarsi all'altezza. Impossibile non ricordarsene, non approvarlo, non congratularsi. Poi esclamò ad alta voce,