«Forse dovrei guardarti così la nostra prima notte di nozze» lo sfidai. «Allora forse dovrò prenderti da dietro per non vederlo.» Lo fissai sgomenta mentre indietreggiavo, andando a sbattere con la schiena contro il muro. Luca scosse la testa. «Rilassati, stavo scherzando» riprese con calma. «Non sono un mostro.» «Davvero?» La sua espressione s’indurì e si raddrizzò nei suoi quasi due metri di altezza. Rimpiansi la mia battuta, anche se era la verità. «Volevo discutere con te la faccenda della tua protezione» disse in tono formale e privo di emozione. «Una volta che ti trasferirai nel mio attico, dopo il matrimonio, Cesare e Romero saranno responsabili della tua sicurezza. Ma fino a quel momento voglio che Romero rimanga al tuo fianco.» «Ho Umberto» protestai, ma lui scosse il capo.