L’uomo si limitò a sorriderle, aprendo i battenti dell’immenso salone che era totalmente immerso nel buio e nel silenzio.
“Ma ...” mormorò perplessa mentre, sospinta gentilmente per le spalle dall’insegnante, aveva fatto qualche passo all’interno.
“AUGURI ASTREA!!! BUON COMPLEANNO!!!”
Furono le parole scandite ad alta voce da un coro di voci festanti. In un istante, Astrea si trovò sommersa da musica, canti, grida e luci. Istintivamente, si mise una mano sul petto e fece un piccolo balzo indietro per la sorpresa. Ares, che le era accanto, le cinse le spalle. L’Auditorium era gremito di gente e addobbato come per le grandi feste con decorazioni, globi di luci colorate, fatine che volavano ovunque, scritte lampeggianti di auguri e composizioni floreali dappertutto. In prima linea, c’era i
