“Ma devi sapere … Lascia che ti dia almeno qualche dettaglio.” obiettò lei, tentando senza successo di fermarlo. “Sì … Domani, però. Adesso basta, parlare di soldi.” replicò lui, baciandola con passione. Quando finirono di apprezzare gli ultimi secondi, mini involtini alla messinese e couscous di verdure, Ares prese dalla tasca un piccolo cubo di cristallo trasparente e l’appoggiò sul tavolo, davanti a lei. Le prese quindi la mano, fissandola negli occhi. “Tu … sei il bene più importante e prezioso della mia vita.” Le mancò il fiato, mentre arrossiva. Lui rimase incantato dai suoi occhi color muschio dorato. Distogliendo infine lo sguardo, puntò il suo Segno sulla scatolina, mormorando. “Grandigi.” Istantaneamente, le dimensioni tornarono reali. All’interno del cubo, di oltre venticin