13. Quando rientrai dentro di me, dopo aver risalito a ritroso il flusso telepatico, per prima cosa mi resi conto che avevo le ginocchia molli. L’energia continuava ad attraversarmi come fuoco liquido e i capezzoli mi bruciavano. Avevo le mutande fradicie, semplicemente. Le sfere continuarono a ruotare, sempre più piano. Guardai Valedictorian, che aveva un bozzo molto significativo tra le gambe. «Thren, ferma questi cosi e scopiamo» dissi, senza giri di parole. Lui si allungò verso la leva e la rialzò. I cerchioni si bloccarono. Eravamo entrambi in orizzontale e io avevo Thren sotto di me, a una ventina di centimetri di distanza. Sganciai la mia imbracatura e gli caddi addosso. Lui emise un vago lamento, che diventò un gemito di piacere quando iniziai a strusciarmi contro di lui. «S-s