XXIV. Soltanto quando furono spossati e non poterono più mantenere il passo con cui erano fuggiti dal campo delle corse, il vecchio e la fanciulla si arrischiarono a fermarsi, a sedersi e a riposarsi sul limite d’un boschetto. Ivi, benchè non si scorgesse più l’ippodromo, si poteva ancora distinguere il suono delle grida lontane, il brusìo delle voci e il rullo dei tamburi. Inerpicandosi sul poggio che stava di fronte al luogo dal quale erano fuggiti, la fanciulla potè ancora discernere lo svolazzìo delle bandiere e i tetti bianchi delle baracche; ma nessuno si avvicinava verso di loro, e il punto della loro sosta era tranquillo e solitario. Qualche tempo passò prima ch’ella potesse rassicurare il compagno tremante e infondergli un certo grado di calma. Con la sua immaginazione sregolata