IX. La fanciulla, nelle sue confidenze con la signora Quilp, non aveva che vagamente descritto la tristezza e l’amarezza dei pensieri che l’assalivano, o l’oppressione della nuvola che le oscurava la casa, proiettando paurose ombre sul focolare. Oltre la difficoltà di dare, a chiunque non la conoscesse intimamente, l’idea della vita da lei condotta, un senso adeguato della sua tetraggine e della sua solitudine, anche il continuo timore di nuocere o far torto al vecchio, al quale ella era così teneramente affezionata, l’aveva frenata, pure nel bel mezzo delle sue espansioni, e trattenuta dall’alludere alla causa principale delle sue ansie e delle sue ambasce. Giacchè non era la monotonia dei giorni che passavano senza esser contrassegnati da alcuna variazione e senza essere allietati da a