VI. La piccola Nella si teneva timidamente da presso, con gli occhi levati verso la faccia di Quilp intenta alla lettura, mostrando chiaramente negli sguardi che, pur sentendo qualche paura e diffidenza dell’omuncolo, era piuttosto divertita del suo aspetto goffo e del suo atteggiamento grottesco. Ma pure traspariva in lei un’ansia angosciosa per la risposta, e la consapevolezza del potere del nano di far sì che fosse spiacevole e triste; cosa, questa, in stridente disaccordo con l’impulso di ridere e che lo frenò con maggiore efficacia di quanto Nella avrebbe spontaneamente saputo. Appariva chiaramente che lo stesso messer Quilp era impacciato, e non poco, dal contenuto della lettera. Prima di averne percorso le prime due o tre righe, egli aveva cominciato a spalancar gli occhi e ad agg