L’occhio invisibile-1

2007 Words

L’occhio invisibile I A quel tempo, è Christian che vi parla, povero mentecatto, mi ero rifugiato nella soffitta di una vecchia casa in rue des Minnesinger, a Norimberga. Ero nascosto in un angolino del tetto. Le tegole di ardesia fungevano da pareti e la trave principale da soffitto; bisognava camminare su un pagliericcio per arrivare alla finestra che, provvista di un timpano, offriva una vista magnifica; da lì si poteva vedere la città, la campagna; potevo vedere i gatti passeggiare solennemente sulle grondaie, le cicogne con il becco carico di rane portare il cibo ai loro piccoli affamati, i piccioni levarsi in volo dalla piccionaia con la coda a ventaglio per svolazzare sul dedalo delle strade. La sera, quando le campane richiamavano tutti all’Angelus, appoggiato con i gomiti sul l

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