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Capitolo 11 SOFIA Non è possibile, non è possibile! Ma perché l'ho chiamato Nathan? Certo, lo immagino proprio così mentre scrivo di lui, ma insomma! Santo cielo, fa che io mi svegli subito, perché questo è solo un incubo. Oppure, il bastardo si è introdotto in casa mia mentre dormivo, mi ha drogata, ed ora non ricordo nulla. Non ragiono più, l'unica soluzione è scappare via. Con uno scatto improvviso cerco di andare incontro a Isotta per prenderla e correre via di qui il più velocemente possibile per cercare aiuto. Comincio a urlare come una pazza, ma non serve a nulla, perché oggi nella palazzina ci sono soltanto io. La mia anziana vicina è via per le feste, a casa dei nipoti. Isotta scappa per non farsi prendere. Sembra completamente a suo agio e mi guarda da sotto il tavolo come se f

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