III Gli spiritelli del passato che affollano le giornate di un vecchio non gli erano mai apparsi così di rado come in quelle settanta ore che precedettero la domenica. Al loro posto, lo spirito del futuro gli offriva le labbra, col fascino dell’ignoto. Il vecchio Jolyon non era più irrequieto, ora, né si recava fino al ceppo nel bosco, perché lei sarebbe venuta a pranzo. Giocava molte partite, sul prato, con Holly, che si esercitava a cricket, per prepararsi a giocare con Jolly, quando sarebbe venuto in vacanza. Perché lei non era una Forsyte, ma Jolly lo era, e tutti i Forsyte giocavano a cricket, finché non raggiungevano oppure oltrepassavano l’età di ottantacinque anni. II cane Balthazar, che presenziava, s’impadroniva della palla, appena gli era possibile, e il ragazzino di servizio r