Ashure osservò silenziosamente Tonya dalla soglia della cucina. La donna era in piedi accanto al tavolo, intenta a sorseggiare una tazza di caffè fumante e a fissare fuori dalla finestra. I capelli castano scuro lunghi fino alle spalle erano legati, rivelando una cicatrice lunga e sottile che si curvava attorno al collo snello. Ashure aveva visto abbastanza ferite da lama per riconoscerne una. “Chi ti ha aggredito?” domandò prima di riuscire a trattenersi. La donna si contorse per guardarlo. “Come?” chiese confusa. “Con una lama… Il tuo collo,” disse Ashure, avanzando mentre parlava fino a trovarsi di fronte a lei. Sfiorò delicatamente la cicatrice. La donna rabbrividì al suo tocco e lui avvertì un leggero formicolio alle dita. Gli ricordava l’elettricità della piuma di uccello del tuon