Si alzò, andò ai bagni dove si fece una doccia calda e tornò in camera. Si vestì al buio senza far rumore e se ne andò. Voleva accertarsi che tutto fosse in ordine, che Astrea stesse bene e, dato che erano le tre passate, non voleva rischiare di svegliarla chiamandola col Kor o l’AMA. Procedette velocemente fino alla loggia che terminava all’Infermeria. Era un corridoio molto lungo che, da un lato, aveva una serie di alte finestre ad arco che si affacciavano su uno dei tanti cortili della Domus, mentre dall’altro la parete presentava solo nicchie ornamentali, delle quali solo alcune ospitavano statue e busti. Forse, era solo perché aveva il fiato un pochino corto dopo la lunga corsa ma, appena imboccato il portico, rallentò il passo e poi, a metà, si fermò. Rimase immobile, in attesa, ten
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