Capitolo XVI Attraverso l’Atlantico Il vecchio Jao non si era ingannato. Se la nuova società del Duemila aveva pensato di relegare in quelle strane città sottomarine gli individui pericolosi, sopprimendo sui loro bilanci le spese di mantenimento per esseri ormai inutili, aveva però procurato loro degli asili sicuri, d'una solidità a tutta prova per non esporli ad una morte certa. Così la città sottomarina, strappata dallo scoglio dall'impeto dei cavalloni, non era diventata altro che una città galleggiante, abbandonata è vero ai capricci delle correnti e dei venti, ma che poteva aspettare benissimo l'incontro di qualche nave marina o volante, purché qualche bufera non la scaraventasse contro qualche ostacolo. Tutto il pericolo stava lì. L'acqua dolce non poteva mancare, essendovi dei