Oleg Story rimise i vestiti della sera prima e tirò fuori una delle mie camicie dall'armadio per indossarla sopra la sua magliettina. «Va bene se mi metto questa?» Annuii, assurdamente contento di vederle i miei vestiti addosso. La lasciò aperta, come una lunga giacca. «Ma se questo è il tuo armadio, cos'è questo?» Aprì la porta che dava al resto dell'attico. Dal soggiorno ci raggiunsero le voci e i suoni del piccolo Benjamin che si agitava come se stesse per addormentarsi. La bocca di Story si aprì in una "O" esagerata. «Chi c'è laggiù?» disse in un sussurro esasperato. Si mise in punta di piedi, come in un episodio di Scooby Doo. Esitai. Da egoista volevo tenere Story per me. Inoltre non avevo detto ai ragazzi della sera prima. E avrei dovuto. Ravil avrebbe voluto le mie palle per