4. Da quando tutti se ne furono andati Sareth era sbronzo marcio. Quanto meno era consapevole della cosa, e infatti aveva anche provato a vomitare, senza però riuscirci. «È stato stupido...» biascicò, lasciandosi cadere sul letto a faccia in giù. Subito dopo ruttò. «Perché non mi hai fermato?». «Finché sei rimasto seduto non sembravi ubriaco» spiegò Lerer. Si sedette accanto alle sue gambe e iniziò a sfilargli gli stivali. «Quando ti sei alzato, d’altronde...» ridacchiò. Sareth emise un gemito infelice. Quando si era alzato era quasi caduto per terra. Aveva oscillato paurosamente e aveva finito per attaccarsi a Lerer. Al suo davanzale, per la precisione. Per fortuna lei portava uno di quegli scomodissimi corsetti, altrimenti tutti le avrebbero visto le tette. Girò suo marito senza tan