3. Aidan la liberò e la sollevò come se niente fosse, prendendola dietro alla schiena e alle ginocchia. Nel farlo si impiastricciò tutto il vestito, ma la cosa non sembrò disturbarlo. Mable gli posò la testa sul petto, esausta e dolorante. Ora il passato le sembrava di nuovo accettabilmente lontano. «Secondo me ti serve un bagno» disse lui, spostandole gentilmente una ciocca di capelli dietro l’orecchio. «Casualmente, ne ho preparato uno pieno di schiuma». «Ti vorrei io, come assistente» sorrise Mable. Aidan la portò fino a una grande stanza da bagno dal pavimento e dal lavandino di marmo. La vasca era tonda e bianca, l’odore era di fiori e pulito. La immerse direttamente nell’acqua, zuppandosi le maniche della camicia. Mable non si sorprese constatando che la temperatura era perfetta