La naturale esuberanza con cui si svegliava di solito, quindi, nell’ultimo periodo finiva quasi sempre per smontarsi prima di avere l’opportunità di scaricarsi. Quel sabato mattina non fece eccezione. La cameriera di sua moglie uscì e Northdall allungò una mano, speranzoso. Trovò un seno dal capezzolo eretto, ma Rachel emise un suono infastidito e Northdall si smontò. Fece buon viso a cattiva sorte, come d’altronde faceva sempre, ma un certo fastidio restò, sottotraccia. Poi si ricordò che quella sera dovevano andare all’opera e il fastidio emerse del tutto. «Una bellissima giornata dove?» biascicò, in tono querulo. «Stasera non siamo costretti ad andare a teatro?» Rachel rise sottovoce e quello lo ammorbidì un po’. Amava il suono delle risate di sua moglie, specie quando erano risate