«Già. Ho sempre pensato che un balletto sia lo spettacolo bellissimo di un essere umano che soffre in pubblico» disse lui, con un mezzo sorriso. «Ma poi... che cosa ne so, io? È stata la riflessione di un momento. E sei giovane. Non puoi campare per i prossimi trent’anni compiacendoti delle cose che ora puoi fare ». «Be’, spero di campare un po’ di più, onestamente» rise lei. Doyle inarcò le sopracciglia. «Tu. Ma a me che cosa importa? Io sarò morto». «Porca vacca, Norman» sospirò lei. Gli diede un calcio. «Porca vacca, non puoi startene zitto?». Lui ridacchiò. «Oh, ma figurati. Tra trent’anni mi avrai già tradito con il tuo istruttore di pilates. Non è proprio il caso di preoccuparsi. Inizia a preoccuparti di che cosa fare con la tua vita, piuttosto». Hanna si rivoltò in modo da posa