Diomedes continuava a girarle attorno come uno squalo. La sua frusta cantò ancora e questa volta Maddie vide chiaramente la parte finale colpirle la pelle candida della schiena, tra una corda e l’altra, e vide comparire una nuova striscia rossa, più lunga e spessa delle altre.
Milla gridò, prima di iniziare a singhiozzare.
«S-sei...»
«Mi puoi chiedere di fermarmi, sai» mormorò Diomedes con voce dolce. «Se non mi fermi continueremo a salire questa scala... non sono previsti plateau».
«C-continui... P-padrone...» singhiozzò Milla.
L’altro inarcò appena un sopracciglio, poi la sua frusta sibilò ancora una volta, schioccando tra la natica e la coscia di Milla. Il suo vocalizzo espresse puro dolore, ma un istante dopo singhiozzava: «S-sette... Padrone... G-grazie... Padrone...»
Diomedes l
