7.-1

2016 Words

7. Arrivai dopo le undici del mattino, ovvero in ritardo di più di un’ora, perché avevo cambiato idea proprio all’ultimissimo minuto. Anzi, un po’ dopo. Quando mi ero svegliata, sabato, mi ero detta di non essere ancora pronta, di aver bisogno di un altro po’ di tempo. Solo verso le nove avevo ammesso di essere spaventata e di aver fatto il broncio per coprire l’agitazione che provavo all’idea di avvicinarmi a quel mondo nuovo e imprevedibile. Mi ero messa sulla mia macchina troppo piccola ed ero partita verso casa di Rahel. Quando arrivai trovai il cancello aperto come l’unica altra volta in cui ero stata lì. Le differenze, tuttavia, erano moltissime. Alla luce del sole l’edificio non sembrava più inquietante, ma pittoresco. I rampicanti verdi coprivano parte della facciata che, ora p

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