Seguii quella traccia lungo i corridoi del mastio, fino ad arrivare alle porte delle saune. Dritte subito fuori c’erano un paio di guardie. «Signora...» borbottò uno di loro. «Devo vederlo» spiegai. Quello fece un gesto con la testa. «Entrate». Lo trovai bizzarro. Era bizzarra la libertà che mi lasciavano ed era bizzarro che mi facessero entrare durante un momento privato del loro signore. Ma poi... quegli orientali erano bizzarri in tutto. Trovai Thygarest a mollo in una vasca di acqua tiepida, non nella sauna in quanto tale. Aveva gli occhi chiusi e la testa posata contro il bordo. La punta dei suoi capelli pareva sciogliersi nell’acqua. Le sue lunghe membra aggraziate sembravano risplendere, sotto la superficie. Le mattonelle colorate creavano dei rilessi curiosi, affascinanti. «E